domenica 13 marzo 2011

STREET ART

La Street Art deve rendere pubblico quello che è privato e non privato quello che è pubblico.
Un muro di cemento orrendo piazzato senza alcuna cognizione in mezzo ad un paesaggio (urbano o campagnolo) è un bene privato (spesso di proprietà pubblica) che si prende prepotentemente il paesaggio, cioè un bene pubblico. Questo è il terrono della street art. Ma non è sufficiente: perchè ritorni ad essere pubblico occorre agire in modo "pubblico" cercando di dare un valore estetico e possibilmente anche contenutistico (idea-riflessione-omaggio).
Un graffitaro che fa il suo tag in stile fumettaro-pomposo-japan-americanoide non fa street art ma l'esatto contrario: priva il pubblico di un posto pubblico mettendoci sopra la sua pisciatina di cane.
La cosa più grave è che la Street Art dei Murales e dei Graffiti viene messa nello stesso calderone di quella dei vandali-graffitari: e come considerare due persone identiche per il semplice fatto che si trovano entrambe nello stesso posto. Sarà assurdo?

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