mercoledì 27 ottobre 2010

Identikit del ciclista emiliano.


Una delle psiche più complicate da capire, dopo quella femminile, è quella del Ciclista Emiliano.
Si possono definire i tratti e i comportamenti ma le motivazioni rimangono totalmente incomprensibili se non addirittura sconosciute.
Provo a tracciare un sommario identikit del Ciclista Emiliano sperando di provocare un minimo di sensibilizzazione rispetto a un fenomeno sconosciuto ma molto grave e molto diffuso.

La caratteristica generale del C.E. è che va a tutta. Dal garage di casa fino al garage di casa lui va sempre a tutta. Scaldarsi? Macchè. Godersi il paesaggio? Mo' no. L''andare a tutta' raggiunge il culmine quando capita di 'attaccarsi', e cioè quando si incontra un'altro ciclista. Anzi no, mi correggo non si 'incontrano' altri ciclisti (nell'incontro c'è un sentimento positivo), meglio dire 'si mettono nel mirino' altri ciclisti. Ecco, in questo caso la regola è soltato e solamente una: andare a beccarlo. Obbligati. Sì sì sì. Inevitabile. Non c'è verso. A tutta.
Se siete anche voi ciclisti, magari informa e un po' allenati, e vi capita di finire in bici da questa parti vi troverete prima o poi inseguiti da un rantolo, un rumore di animale ferito, incarognito; non proccupatevi è solo un ciclista emiliano cinquantenne che vi sta attaccato alla ruota; gomiti larghi bocca spalancata, faccia storta, paunazzo florescente e bici da cinquemila euro sotto il culo.

Il Ciclista Emiliano si divide in due speci:
1. CGV (Ciclisti da Gruppone che arrivano a Vetto). Solitamente partono dalla città o dalle zone limitrofe alla via emilia e girano quasi esclusivamente con i suoi simili formando un branco (o gruppone) di notevoli dimensioni che può arrivare anche a una cinquantina di esemplari. La loro principale caratteristica è che sono Automobilisti e rimangono tali anche quando montano in bici: mantengono lo stesso punto di vista di quando sono al volante rispetto alla strada (e quindi stanno in mezzo alla caraggiata) e rispetto a chi viaggia con loro (di fianco e non in fila). Da automobilisti ovviamente sono totalmente ignari della prima regola di sicurezza ciclistica: una macchina dietro a pochi centimetri e la cosa più pericolosa che ci sia.
L'ultimo aspetto per cui si distinguono e che non salutano. Tra ciclisti emiliani c'è una rivalità insensata e, insesatamente, usanza diffusa: ci saluta con passione, quasi ad incitarsi. Ecco i CGV non salutano. Per quale motivo? Mah, forse sono
2. La seconda specie di Ciclista Emiliano è la CPS-GL (cilcisti pedecollinari solitari - da giro lungo). Solitamente vengono dalla zona pedemontana oppure dalla profonda bassa. Sono solitari o al massimo hanno uno o due compagni di viaggio. I loro giri superano i cento chilometri: casa-passo-casa. Odiano terribilmente il traffico e quindi conoscono tutte le stradine secondarie e le zone più sperdure come i GPS (anche da questo deriva il loro nome CPS). La grossa distinzione dai Ciclisti da Gruppone è che salutano sempre. Una cosa strana e incomprensibile si verifica quando incontrano altri ciclisti: sotto una determinata quota altimetrica si comportano da perfetti Ciclisti Emiliani, cioè si attaccano a tutta; ma se l'incontro avviene in zone molto montane, ad esempio vicino ad un passo, cambia tutto: diventano amicissimi, si confidano problemi famigliari e di salute, per poi a fine salutarsi, rigraziarsi reciprocamente e non vedersi mai più in vita loro.

Come avete poturo constatare la Catogoria Ciclisti Emiliani è messa parecchio male. Il loro malessere si può sintetizzare e distinguere tra le due speci in questo modo: i Ciclisti da Gruppone provocano problemi sociali mentre i Ciclisti Solitari hanno problemi sociali.

FOTO: Alberto Rocchi, un tipico Ciclista Reggiano della specie CPS-GL.

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