domenica 30 gennaio 2011

Chissenefrega dell'Egitto.


A noi l'integralismo islamico non riguarda.
Come non riguarda la povertà e le dittature dei paesi Arabi e Persiani.
Sì perchè noi non siamo a rischio attentati e non siamo toccati da un'immgrazione disperata in cerca di lavoro e democrazia.
Che ci sia Dittatura, Tirannia, Democrazia o Monarchia Assoluta, ad esempio in Egitto o in Tunisia o in Iran, per noi non cambia nulla, assolutamente nulla.
Come non cambia nulla se una parte del mondo, priva di libertà, sta letteralmente tentando un CAMBIAMENTO STORICO (di cui i libri di storia nel 3000 ne parleranno ampiamente) a suon di manifestazioni di piazza con, ovviamente, parecchi morti e feriti.
Provate ad immaginare (come hanno fatto molti ragazzi e ragazze arabi e parsiani) che in una parte consistente del mondo ci sia una democrazia dove si può parlare, progettare, discutere, in modo pacifico. Dove l'incazzatura perenne, cioè l'anima della violenza e dell'integralismo, provocata dallo sfruttamento di pochi potenti, è messa in discussione discutendo. Un cambiamento enorme, collosale, se solo si considera l'intero mondo arabo e quindi anche tutti quei paesi europei e americani che sono patria di egiziani, tunisini, algerini, iraniani, etc.
Sarebbe bello vivere la storia. Magari non in prima persona, come accade per i ragazzi arabi, ma anche in modo diretto come avviene per molte nazioni europee che hanno dentro di se il mondo arabo.
Abbiamo il sole e il mare, ma da noi la storia non passa mai; per una volta vorrei essere più vicino: magari in Francia o in Italia e non ad Antigua.

venerdì 14 gennaio 2011

alfabeto dismesso dal sito.

IL RINNOVO DEL SITO HA PORTATO L'ESCLUSIONE DI ALCUNE PAGINE TRA CUI QUELLA DEDICATA AGLI "APPUNTI", UNA SORTA DI ALFABETO DI MICROPENSIERI. PER NON PERDERLA DEFINITIVAMENTE LA SALVO QUI.

A come Agire.
La prima lettere dell’alfabeto coincide anche con la premessa di tutto quello che segue. L’agire è il denominatore comune delle riflessioni costruttive e anche dei numerosi brontolamenti. Non c’è pessimismo, ma una sana rabbia/spinta. Non ci sono situazione distruttive ma situazioni di distruzione e cioè il contesto giusto dove poter costruire.
La crisi economica sta imponendo a molti di ragionare e ricercare e quindi sta provocando una nuova consapevolezza e un cambiamento culturale. In positivo.
A come Attenzione: il cambiamento non è ancora in atto ma sì è ancora a livello di tendenza, come se si fossa imboccata la strada giusta ma questa è ancora da percorrere e la meta da raggiungere.
 
B come Batterie.
Se per stare al mondo è importante avere energia, entusiasmo e sensibilità allora l’arte ha un ruolo fondamentale.
Se al di là di mangiare, bere, cacare e dormire, tutto il resto e superfluo allora l’arte non serve a nulla.
L’arte come batterie della vita di una civiltà. Più le batterie sono messe bene, più si va lontano.
Null’altro.
 
C come Crisi.
Crisi Economica? No crisi del Superfluo, che è crollata pesantemente sull’economia normale. Come un palazzone vicino casa, mal costruito e abusivo, che crolla all’improvviso (ma era evidente che prima o poi venisse giù). Ora bisogna capire cos’è superfluo. L’arte rientra in questa categoria? In teoria tutt’altro, ma in pratica.
 
D come Dio Divano.
Quando sentite “divano” dite subito “Amen”. Inchinatevi al suo potere onnipotente.
Il divano non si sposta, ne anche in avanti di dieci centimetri.
Arte vs Divano, vince il divano al primo round per ko.
Tutto bene?
 
E come Economia.
C’è il presupposto per un cambio di tendenza; alcuni Economisti sostengo addirittura che sia in atto un cambio epocale.
Fatto sta che il consumatore sta effettivamente cambiando grazie a uno sviluppo culturale del consumo sano (dal cibo alle vacanze) e al canale alternativo internet, che è rimasto alternativo solo per i direttori marketing.
Un modo diverso di comprare ma soprattutto di comportarsi che comprende due aspetti molto importanti: ricerca e consapevolezza. Possiamo essere leggermente ottimisti?
 
F come Fantasy.
E’ una patologia che colpisce generalmente il genere umano femminile. La caratteristica principale è la perdita della dimensione reale a discapito di una dimensione totalmente fantasiosa.
Il lato positivo è che si ha uno sviluppo dell’immaginazione. Quello negativo che non si immagina più: tutto quello che si pensa è terribilmente reale (nonostante non sia realtà) e nulla più rientra nel magico e leggero mondo della fantasia e dello scherzo. Una mono-dimensione che provoca un grosso handicap: impossibilità di comunicare e dialogare.
 
G come Generazione.
Per la precisione Generazione Erasmus. Sono coloro nati dagli anni settanta in giù. Senza idealismi, guardano la tivù poco e di notte, esplorano con internet, non credono nel buono e nel cattivi e soprattutto si sono fatti più o meno tutti una bella esperienza all’estero. Chi non l'ha fatta è circondato da amici che comunque hanno portato a casa un tot di esperienza.
La Generazione Erasmus è un vero e proprio distacco/svolta generazione, meno disilluso, molto più povero, con meno senso dell’orticello da coltivare (e difendere) ma con un unico grosso difetto che manda in vacca tutti i buoni propositi: sono privi totalmente di palle. Buon Natale.
 
H come Hobbisti.
In musica, nel teatro, nell’arte e nell’educazione si ha una grossa mescolanza tra professionisti e hobbisti. Cioè molti hobbisti per strani motivi sono diventati professionisti. Nulla contro gli hobbisti, tutt’altro, spesso sono più simpatici dei professionisti.
Il problema è che provocano un’enorme illusione per milioni di altri hobbisti che, giustamente dicono: se quello che fa quello è proff allora ci provo anch’io. E da qui nasce un ingorgo a danno di tutti, soprattutto dei pochi professionisti.
 
I come ICI.
Bisognerebbe rimettere l’ici. Ma stavolta con un parametro diverso: la decenza. Chi ha una casa di merda o finto antico pagherà molto ma molto di più di chi ha una casa decente. Non più come parametro la ricchezza ma il rispetto per l’ambiente e per gli altri. Chi interviene per ripristinare la decenza sulla propria casa ovviamente avrà sgravi fiscali, agevolazioni, e etc. e potrà accedere ad un fondo fatto dalle pesanti multe ai tecnici comunali, ditte costruttrici, etc. che hanno provocato lo schifume. I poveri ci rimetteranno? No, assolutamente no: il finto antico è lo stile preferito dai ricchi (o meglio dagli arricchiti) e inoltre un condominiaccio di periferia, con un po’ di organizzazione e una spesa irrisoria a cranio, può trovarsi un intervento di ripristino (vedi murales) e aumentare la propria qualità della vita in modo molto semplice.
 
L come Lettere.
Lettere è indubbiamente la materia più importate delle scuole dell’obbligo. In generale il problema maggiore è che questa non viene insegnata con un obiettivo utile: alla domanda a cosa serve scrivere? Serve per non essere analfabeti o qualcosa del genere.
Ma forse scrivere serve a qualcosa in più: a ragionare, osservare, ricordare e soprattutto comunicare. Al di là dell’errore di ortografia e del non essere analfabeti, “lettere” deve avere una dimensione più reale, più concreta, più funzionale, e cioè sfruttata come uno strumento utile nella quotidianità.
 
M come Musei.
Uno delle sostanza più stupefacenti sono i musei. Spararsi nel cervello un museo come la Pinacoteca di Brera, o il Moma è una figata pazzesca, un gran bel trip.
Ma bisogna stare attenti, come con tutte le sostanze stupefacenti, a non abusarne: si perde cognizione della realtà.
 
N come New York.
Bello o brutta che sia, simpatica o antipatica, nervosa o grintosa, una sola caratteristica di New York è indiscutibile: si può sognare. È il luogo dei sogni realizzati e nella cultura newyorkese un sogno può diventare realtà e non un “ma sa dit, mo va a lavurer”.
 
O come Odiens.
Ma voi conoscete qualcuno che vede regolarmente la De Filippi? O qualcuno che vede i programmi di intrattenimento in prima serata? No? Nessuno? Sicuri? Qualcuno da qualche parte che guarda con passione ‘sti programmi ci deve pur essere, no? Così dicono.
Ma se noi consideriamo quello di concreto che conosciamo non è più semplice? Oppure va bene così e l’odiens è quello, e noi apparteniamo ad una nicchia di emarginati?
Magari non siamo socialmente emarginati e forse il Signor Odiens gonfia e sgonfia alcuni dati. Mah.
 
P come Partiti Politici.
Una volta c’erano i partisti di sinistra e di destra, ora ci sono i Partiti Politici e i Partiti Antipolitici sparsi un po’ di qua e un po’ di là, su giù a destra e a sinistra.
Un movimento comprensibile considerato la situazione politica e il dissenso rispetto alla politica che si occupa più di se stessa che della realtà. Per fortuna che i partiti antipolitici si occupano di contrastare i partiti politici parlando anche loro di politica.
 
Q come Quadro.
Nell’ottocento la pittura si trasferisce dalle basiliche e dai grandi palazzi pubblici ai quadri sopra al divano. Un bel progresso no?
Con le correnti romantiche, l’architettura e la pittura si sono separate dopo anni e anni di convivenza perfetta (non si sa ancora per colpa di chi). La pittura si è rifugiata in appositi centri di accoglienza di nome gallerie e musei. Orfani dell’architettura e stata reintegrata a vita sociale sotto forma di quadro e ha trovato il suo collocamento socioculturale nell’arredamento di casa insieme alla mensola, la tivù, l’armadio, il tavolo e il grande Dio Divano. Insieme? Ho detto ‘insieme’?
No scusate, dopo tutto questo.
 
R come Religione Romana.
Le civiltà occidentale è nata a Roma. Il più grande periodo della storia di tutti i tempi, insieme ai greci sono senz’altro i romani.
Una della cosa più interessanti della cultura romana era la religione: una serie di divinità si occupavano di svariate cose: dall’agricoltura all’arte. Ogni persona aveva una divinità di riferimento a cui rivolgersi per chiedere aiuto e portare i ringraziamenti. Insomma divinità specializzate, presenti e produttive. Bello no?
Un po’ differente da molte religioni contemporanee in cui, innanzitutto, bisogna ricordarsi che Dio è pronto a punirti.
Un po’ di tranquillità su!
 
S come Sociale.
Sociale è sinonimo di Sfiga. Hai problemi sociali? Hai delle sfighe. Lavori nel Sociale? Lavori con chi ha delle Sfighe. Insomma la parola sociale si può socialmente collocare tra gli emarginati. Ma come? La società non è quella che ha una Cultura, un pensiero, una mentalità, un’economica e una politica? Non dovrebbe esserci una sorta di matriosca: il sociale contiene la cultura che contiene l’economia e l’arte?
 
T come Timbrare.
Ecco una delle maggiori stronzate del nostro tempo: timbrare il cartellino. Ti alzi alla mattina presto, devastato, ti piazzi in mezzo al traffico devastante, con l’ansia devastate che non devi arrivare in ritardo. Le condizioni migliori per essere vispi e produttivi, no?
 
U come Utopia.
Ecco un’utopia: svincolare culturalmente l’idea di fare figli a quella della famiglia. Sì, questa è grossa. Perché una donna che vuole figli deve per forza forzatamente costruirsi una famiglia quando non ha la possibilità o l’esigenza di farlo? La natura ti impone di fare figli con un partner ma se poi il partner riproduttivo non c’è più il bambino cresce comunque sano e salvo.
Questa è grossa vero?
 
V come Veicolo con Vecchio.
Allora, non facciamo i moralisti o i perbenisti, occhei?
I Vecchi su un Veicoli qualsiasi che sia, auto, bici, treno, trattore e moto, sono un problema sociale ed economico, più che evidente. Perché se devo andare dal punto a al punto b ci metto il doppio del tempo se becco un vecchio? Perché se c’è una macchina che mi fa un ficchetto è di un vecchio?
Ci sarà mai una campagna di sensibilizzazione su questo problema come è stato giustamente fatto per i neopatentati? Verrà mai notato che abbiamo un codice della strada per vecchi che impone limiti di velocità per vecchi?
No.
 
Z come Zero Tituli.
Uno dei maggior docenti d’arte potrebbe essere Mister Mourinho.
Questo per un motivo molto semplice: una buona Attività creativa non deve basare il proprio lavoro sulla ricerca ma sull’Allenamento, proprio come i calciatori, i ciclisti o i boxer. Allenare il fisico e la mente per essere in condizioni mentali e fisiche per avere l’energia giusta per produrre un lavoro tosto, carico, coinvolgente. Al contrario si rischia di essere mosci e produrre un lavoro moscio che se ne sta sul divano a dormire tutto il giorno e notte.
E nell’allenamento alla forza fisica e mentale Mou e il suo staff sono i migliori al mondo.

lunedì 3 gennaio 2011

Mi girano i maroni!

Sì, mi girano, e anche molto.
No no no non si tratta di lamentele e brotolamente vari ma sono a livello molto peggiore del tipo che Son propria incasè!
Perchè? Beh ho qui un bell'elenchino da farvi.
- Son incasè perchè la mia generazione non si può incazzare. Eh no, noi figli di papà abbiamo tutto pronto, siamo "bambocci" (come ha detto un Ministro con grande cognizione della realtà), mantenuti, non abbiam voglia di andare in fabbrica e infine non ci stacchiamo mai dalla casa paterna, anzi materna. Che poi siamo lavorativamente ed economicamente messi da schifo è un'altro discorso. E' un'altro discorso?
- Son incasè perchè sono anni che lavorativamente, sia nel settore arte che in quello formazione, non ho mai avuto a che fare con una progettazione o una pianificazione (anche mensile!) ma solo con un profesionalissimo metodo A Spot Casuale. E così ogni volta si riparte da capo (sia se le cose vanno bene o male) e nel mentre si vive nel caos e nel mistero.
- Son incasè perchè ricevo vagonate di gloria ma quello che faccio non si vende per un motivo molto serio e gravoso: non ci stanno sopra al divano.
- Son incasè perchè la banca mi blocca il conto. Certo, ha tutto il diritto di farlo, ma almeno ditemi quel perchè se no da milano come cazzo ci vengo a casa??
- Son incasè perchè c'è un modo complicato di vendere i quadri a tremila euro e non c'è un modo facile per venderli a settecento.
- Son incasè perchè sono anni che faccio docenza a delinqueti, abili, diversamente abili, studenti delle superiori, internati all'opg, malati psichiatrici, studenti delle medie e altro che ora non ricordo, ma non posso fare docenza alla normali scuole medie perchè conta un corso di specializzazione teorico e non gli anni di esperienza con i relativi risultati.
- son incasè perchè non riesco a pagare l'ultima rata d'affitto di una struttura del comune dove mi chiedono, oltre all'affitto, progetti gratis, che bocciano e poi, quando vengono fatti (con altri enti) finiscono vanitosamente in prima pagina sul giornalino del comune.
- son incasè perchè allo scaruffi hanno zero ore di educazione artistica. Evviva la creatività. E' ben noto che avere idee non serve a nulla, proprio nulla. Sì.
- son incasè perchè mi tocca spendere 2 mila euro all'anno di benza perchè non esistono piste ciclabile dove si possa girare tranquillamente di notte. A chi devo mandare il conto?
- son incasè per tutte le non risposte in ambito lavorativo. Nel settore arte se ti proponi sei un fallito in altri settori non si capisce.
- son icasè perchè mi piace stare al mondo e sono incasè perchè c'è un sacco di gente valida a cui posso dire che son'incasè!
Son incasè, anche parecchio, ma felicemente Incasè!

domenica 26 dicembre 2010

Non è il momento di farsi vivi? (manifestare, capitolo 1, forse)

Forse è il momento di festeggiare.
Sì, festeggiare. Festeggiare per protesta, intendo. Scendere in piazza è fare baracca, portare musica, parole e colori. Nessuno slogan, nessun grido di rabbia. Solo gioia e carica, tanta carica.
Il tutto in difesa delle idee e della creatività; musicisti, scrittori, pittori, ceramisti, creativi e sopratutto osservatori e 'passionati, devono urgentemente mostrare quanto cacchio sono importanti nella reale vita di tutti i giorni.
Una vera e propria manifestazione dove, per una volta, non si dedica il proprio tempo al/contro il palazzo, ma a favore di chi è in giro.
Chi ci crede? Io non tanto.

giovedì 23 dicembre 2010

CONSUMISMO vs GREEN. Capitolo 1

Da qui in basso, cioè dal "settore cultura" si iniziano a vedere chiaramente quali sono le idee che delineranno l'economia futura. Sì, perchè qui siamo talmente in basso che si vedono chiaramente le fondamenta (idee-mentalità-società) su cui l'economia "inesorabilmente" appoggia. Inesorabilmente perchè quando non appoggia, crolla brutalmente provocando le famose crisi. Ma non ditelo agli economisti e ai direttore marketing che noi qui giù, semplici verniciatori, scrittori, musicisti, osservatori, che non facciamo un cacchio dalla mattina alla sera, possiamo maleauguratamente esprimere un giudizio economico; non diteglielo, mi raccomando.
Ma andiamo al dunque.
Le strade economico-sociali che si sono aperte in Europa sono sostanzialmente due: quella Consumistica e quella Green.
La politica cosumistica e fondamentalmente il sistema economico che stiamo vivendo: come riferimento abbiamo la crescita, il pil, e quindi l'esigenza di consumare; più si consuma più si va meglio. Cio significa industrializzazione e quindi richezza (non facciamo i buonisti e ammettiamo che un bel computer, un buon televisore o un'ottimo stereo ci fanno comodo); ma maggior consumo di carburanti e più cementificazione.
La politica Green prevede invece un'economia maggiormente legata alla risorse del territorio sia umane che ambientali/energetiche con il vantaggio che c'è meno inquinamento, un maggior sviluppo dell'artigianato, ma anche meno industrializzazione e meno richezza.
Queste due visioni dovrebbero delineare i partiti politici: Da un lato i Conservatori che sostengono un'economia basata su i consumi e sviluppano i rapporti e i collegamenti con le Nuove Economie, dall'altro invece i Green che sostengono invece una politica molto più territoriale che sostengono l'energia rinnovabile e lo sviluppo della piccola media impresa. Come esempio concreto per capire le differenze, possiamo prendere le centrali nucleari: se si punta ad una politica industriale l'energia nucleare diventa fondamentale perchè la crescita delle grandi industrie è vincolato ad un forte consume energetico; al contrario con l'Energia rinnovabile possiamo concentrarci sul risparmio energetico e quindi sulle energie del territorio. Altro esempio può essere la politica commergiale estera: il consumo deve inevitabilmente puntare su i nuovi mercati, Cina, Russia e India, mentre una politica Green deve concentrasmi maggiormenti sull'esportazione di prodotti territoriali. Ovviamente un sistema non esclude del tutto l'altro.
A questo punto dovremmo analizzare i partiti politici attuali e come questi stanno guardando al consumismo o al green.
Ma preferisco concludere qui.

martedì 21 dicembre 2010

La Tregua di Natale. Come rischiò di finire la Grande Guerra.


Nei primi mesi della Prima Guerra Mondiale, in occasione del Natale del 1914, capitò qualcosa di incredibile: i soldati del fronte Tedesco, Francese ed Inglese uscirono dalle trincee e fecero amicizia. Giocarono a calcio, si scambiarono cioccolato, parlarono delle proprie famiglie e si fecero fotografare mentre brindavano. Questo non fu solo un episodio, ma un vero e proprio movimento che coinvolse due terzi del fronte. Solo spiando le lettere dei soldati venne scoperto dagli stati maggiori quello che stava accadendo. Ci fu così un'Alleanza di Intenti tra il potere delle tre maggiori nazioni antagoniste e i soldati vennero rimossi tempestivamente per far riprendere la Guerra (la legge prevedeva la fucilazione ma ciò diventava inaffrontabile considerato il numero dei soldati coinvolti).
La Prima Guerra Mondiale rischiò di finire a causa dell'Amicizia tra i Soldati. E' inevitabile domandarsi come sarebbe cambiata la Storia se un conflitto mondiale finiva così in fretta e a causa di 'Amicizia tra Soldati'. E' altrettanto inevitabile domandarsi come mai questa Tregua di Natale non sia ancora entrata ufficialmente nella Storia ma sia solo argomento di nicchia per qualche appassionato di storia.

Interessante è come nacquero queste tregue. Furono i soldati tedeschi (che nella nostra mente sono vestiti solo da soldati nazisti) a fare la prima mossa, rivolgendosi sopratutto ai soldati inglesi. Molti tedeschi in quel periodo erano emigrati in Inghilterra per lavoro e vivevano a stretto contatto con la popolazione inglese. Erano quindi immuni dalla lunga campagna razzista sviluppata dal governo tedesco nei confronti della popolazione inglese. Quando furono richiamati in patria per combattere i cattivi inglesi si trovarono a uccidere quelli che consideravano vicini di casa e non malvagi inetti. Molti inglesi conoscevano tedeschi immigrati in patria e così risposero in modo positivo ai messaggi delle trincee nemiche. Questo dimostra come la conoscenza diretta e non filtrata dall'opinione di qualcuno, sia il vero antidoto contro il razzismo. Rare sono le documentazioni che parlano della Tregua di Natale. Sono molto importanti nonostante tendano a limitarla a un episodio da romanzo e non ad un vero e proprio movimento storicamente rilevante. "La piccola pace nella Grande Guerra" è un libro di Jurgs Michael. Più famoso il film francese "Joyeux Noel" di Christian Carion uscito nel 2005. Il film ingloba alcuni episodi capitati in diversi punti del fronte in un unico episodio. Le parti che non si rifanno ai fatti reali sono quelle meno riuscite: ad esempio la figura femminile nella realtà non esisteva e a provocare il dialogo fu, come raccontato nel film, un Cantante lirico ma al fronte come ospite e non come soldato. La vicinanze delle trincee permise ai soldati francesi di sentire il canto del Tenore Tedesco (famosissimo all'epoca) e il Tenente francese, appassionato di musica classica, riconobbe la voce del Tenore e applaudi insieme a tutta la truppa; il Tenoro tedesco usci dalla trincea chiedendo chi l'aveva applaudito, portando con se un albero di Natale per farsi luce; il Tenete francese uscì anch'esso dalla trincea per complimentarsi con il Tenore; da qui nacque la Tregua su quel fronte. Nel film è riportata un'altra versione, sicuramente interessante, ma non più di questa originale.

domenica 19 dicembre 2010

Diter Roth


Archiviare è un'opera. Disegnare è un'opera. Scrivere, ritagliare, incollare, è un'opera. Suonare il piano senza saper suonare il piano, è un'opera. Dipingere è un'opera. Filmarsi è un'opera. Costruire macchinari che non servono a nulla è un'opera.
Insomma tutto quello che appartiene alla vita, anzi, che da vita è un'opera.
Diter Roth è il più grande artista sfruttatore dell'arte come "sostanza" per vivere meglio (?). L'opera è la vita erano la stessa cosa. Senza farsa o messa in scena.

FOTO: con Rainer in un opera di Rainer.