mercoledì 12 maggio 2010

Carceri - Assistenti Sociali - Recidivi

Ieri al telegiornale c'era un servizio su una parlamentare radicale che era in sciopero della fame da giorni per sollevare il problema del sovrapopolamento nelle carceri.
Il servizio dopo era dedicato a un tizio che aveva alcoltellato la moglie; il tizio era seguito dagli assistenti sociali.
Il servizio dopo ancora era dedicato a un tizio che aveva tentato di dar fuoco ad una ragazza perchè non lo cagava; il tizio, nonostante numerosi problemi, non era incredibilmente seguito dagli assistenti sociali.
Il sevizio seguente era dedicato ad un tizio che era scappato con la figlia; il tizio era seguito dagli assistenti sociali. In uno di questi servizi spiccava l'intervista ad un dirigente degli assistenti sociali che diceva, sicuro di se "ma noi? no noi degli assistenti sociali no, non abbiamo mai riscontrato un minimo sospetto rispetto al soggetto".
Il tizio che ha accoltellato la moglie, più l'altro tizio che ha tentato di bruciare la ragazza più l'altro tizio che a sequestrato la figlia finiscono dritti in galera (anche se per poco).
Il telegiornale visto nel suo insieme ha spiegato perfettamente come si riempono le carceri: un tizio ha dei grossi problemi, viene seguito dagli assistenti sociali e poi finisce dentro; oppure: un tizio ha dei grossi problemi, noti a tutti, non viene seguito dagli assistenti sociali e finisce dentro.
Allora un dubbio inevitabilmente viene fuori: se anzichè spendere milioni di euro per costruire nuove carceri e pagare nuovi agenti, e pagare nuovi segretari, e pagare nuovi dirigenti, e pagare nuove bollette, e pagare nuove monutenzioni e pagare nuove tasse, e pagare altre nuove cose, non si investe sull'assistenza sociale fuori e dentro le carceri? (scusate il ragionamento da un subdolo punto economico, ma lo sto vedendo da un punto di vista politico, cioè economico).
Se anzichè avere le carceri piene di persone recidive non si fa una politica di reinserimento sociale attraverso la riabilitazione della persona (i linguaggi artisti possono fare moltissimo)e il lavoro (prima dentro le carceri e poi fuori)?
No no, è pura utopia. Vado.

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