mercoledì 27 gennaio 2010

Perchè la fissa dell'Iran?


I motivi fondamentale della mia fissa sull'Iran sono due.
Il primo è genetico: ho ereditato dai miei parenti le fisse. Mia nonna era fissata con i sacchetti di plastica (aveva una colezione infinita, anche di queli bucati (infilava uno dentro l'altro quelli con buchi differenti e ci veniva fuori un sacchetto sano)), mia mandre invece ha aumentata la taglia e si occupa di cartoni. Ora le mie fisse sono abbastanza decenti ma sono rassegnato anch'io al fatto che tra qualche annetto mi appassionerò a qualche tipo di contenitore.
Il secondo motivo è che la protesta iraniana "sa di storia". Non è stata la violenza delle persecuzione ad attirare la mia attenzione, ma la sensazione che stiamo assistendo ad un (potenziale) passaggio storico.
Innanzitutto non è solo un movimento che si oppone ad un regime ma è il primo popolo che si ribella apertamente ad un regime islamico (solitamente abituati all'onnipotenza).
Ma sopratutto è una ribellione che nasce dalla popoloazione mussulmana senza che nessun "colonizzatore pagano" c'abbia messo il becco; questo fa decadere brutalmente il punto di forza dei regimi islamici: "fomentare l'odio per i cattivi americani e israeliani".
Il movimento iraniano è un "cattivo esempio" che fa concretamente credere nella libertà e va a "colpire" tutti quegli arabi (sopratutto giovani e donne) che vorrebbero ribellarsi ai regimi.
C'è quindi la condizione perchè si verifichi un "meccanismo" che fa parte del processo storico: una rivolta da inizio ad una serie di altre rivolte. Un po' come è accaduto con il muro di Berlino e l'"effetto domino" che ha provocato sugli altri regimi comunisti.
In tutto questo l'Occidente deve giocare un ruolo fondamentale: stare a guardare. Ma non nel senso di non fare niente, ma di guardare, vedere, osservare, conoscere e far conoscere al mondo quello che succede.
Tutto qui. Nessuna guerra. Nessun morto. Solo parlarne, magari non al telegiornale dopo le notizie di gossip.

4 commenti:

  1. Dimentichi che se sa di storia rischia di sapere di scuola... di accademia... il gossip invece sa di circenses... e l'imperativo contemporaneo è il disimpegno, mica la storia. Aggiornati!

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