lunedì 3 maggio 2010

26 Gennaio. Altro giorno della Memoria.


Considerare il 25 APRILE come il 'Giorno delle Memoria' è il modo migliore per valorizzarlo. Prima di essere un giorno di Festa è importantissimo che sia un evento dedicato alla Memoria Storica, utile per Capire e Riflettere.
Il 25 aprile in questi ultimi sessant'anni ha subito (e spesso subisce ancora) una sorta di nevrosi, sia pro che contro, che ha danneggiato la storia e favorito una triste masturbazione politica - questo non c'entra nulla con il discorso che sto facendo ma non riesco a non dirlo.
Evidenziare e concentrarsi sulla Memoria del 25 aprile, al di sopra di ogni comizio, è un processo che culturalmente può dare moltsissimo.

Al 25 Aprile - inteso come giorno della Memoria - sarebbe l'ideale affiancare altre date dedicate alla Memoria in modo d'avere più momenti di riflessione storica nel corso dell'anno.
Una data fondamentale come Memoria Storica è sicuramente il "26 Gennaio".
Il 26 gennaio 1943 ci fu la battaglia di Nikolaevka in cui Gli Alpini in ritirata sfondarono la Sacca Russa in cui erano incastrati da giorni (in realtà non fu un avvenimento unico perchè prima di questa battaglia gli alpini ne combatterono almeno altre undici ma essendo lo Sfondamento della Sacca è diventata una data simbolo della sofferenza di tutta la Ritirata).
La Memoria della Ritirata dalla Russia è fondamentale per vari motivi. Innazitutto è giusto ricordare la tragicità degli avvenimenti: più di sessantamila ragazzi marciarano per milleduecento chilomentri a temperature che andavano da -30 a -40 gradi, senza cibo, combattendo quasi ogni giorno una battaglia; morirono in 50 mila, congelati, o di fame o uccisi in battaglia; non c'è avvenimento peggiore che possa far capire nel modo migliore quanto sia disumana e imbecille la Guerra. Poi la Ritirata è stata uno dei momenti di maggiore umanità della seconda guerra: prima gli "invasori" italiani con la popolazione russa e i prigionieri militari, poi la popolazione russa con gli "invasori" italiani in ritirata, dadogli ospitalità e salvandoli dal gelo e dalla fame; numerossisimi sono anche episodi tra soldati russi e italiani (spesso si trovavano a mangiare insieme nella stessa isba senza problemi) e tra partigiani russi ed italiani. Infine la Ritirata di Russia è uno dei maggiori simboli della stupidità del fascismo: spedire in quel modo ragazzi italiani a morire per una marchetta all'alleato nazista fu uno delle decisioni più folli e criminali del regime.

C'è anche altro, ma per ora va bene così.

1 commento:

  1. C'è un altro aspetto a mio avviso da mettere in evidenza: l'assoluta incapacità degli alpini a darsi per vinti, contro tutto e tutti. Il resistere, il tenere duro, il non mollare, non si possono acquisire per "ordine superiore"; Devono essere per forza il frutto di un retaggio culturale proprio della gente che vive ed abita in quell'ambiente duro ed a volte ostile che è la montagna.
    Forse tutto questo potrebbe essere espresso dal concetto di "Senso del Dovere" che tante volte gli alpini hanno dimostrato di avere non solo in guerra come specialità dell'arma di fanteria, ma anche in tempo di pace con l'aiuto concreto alle popolazioni colpite da gravi calamità naturali (Friuli 1976 solo per citare il più eclatante) come Associazione di persone che riconoscono e condividono come fondanti ed amalgamanti le caratteristiche sopra citate.

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